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Florianopolis, per gli amici Floripa, è la città-isola che accoglie Tommaso, educatore italiano per la prima volta in Brasile grazie a un progetto di cooperazione e interscambio, la Rete Aquilone. L'autore si immerge in una realtà umana e sociale diversa, piena di complessità, di contraddizioni, eppure profondamente vicina, intensa, coinvolgente. Il confronto con un contesto educativo difficile diventa così lo spunto per riflettere sul suo ruolo, sulle motivazioni personali e sulle scelte di vita. Dalle pagine del libro emerge il Brasile, il suo fascino, la sua musica di sole e di luna, il suo volto sorridente, pieno di vita, velato da una intensa e appassionata nostalgia. Il Brasile reale, quello della polizia violenta e dell'esclusione sociale, del narcotraffico e delle comunità impoverite. Ma anche il Brasile irreale, territorio dell'immaginario e del sogno, nella sua dimensione fantastica e multicolore di spiagge oceaniche, di foreste selvagge, di magie e di danze. Facendo il volontario nelle periferie l'autore incontra i bambini e le bambine di Floripa, gli educatori e le educatrici, i mouradores de rua e gli adolescenti in libertà condizionata, i preti cattolici e le mães de santo delle religioni afrobrasiliane. Sono loro i veri protagonisti di questi caotici e indimenticabili quaranta giorni.